L’ITALIA SI È DIGITALIZZATA?

Partendo dal rapporto DESI (Digital Economy and Society Index), l’Osservatorio Agenda
Digitale del Politecnico di Milano ha elaborato i DMI (Digital Maturity Indexes), che è una
cornice di maturità digitale, che analizza il livello di digitalizzazione con precisione, che
però evidenzia una performance digitale italiana sotto la media europea.

Nei DMI l’Italia risulta infatti molto in basso nella classifica per i risultati ottenuti nella
digitalizzazione.

C’è ancora molto lavoro da fare per trasformare digitalmente il paese e per raggiungere
risultati che porterebbero l’intero sistema produttivo a primeggiare.

La tecnologia è disponibile e raggiungibile da tutti, ma abbiamo ancora un ostacolo
imponente da superare per quanto riguarda la formazione e la mentalità.

Siamo ancora nella convinzione che le tecnologie digitali sono complesse e difficili, come per esempio il
passaggio obbligatorio alla fatturazione elettronica. Quel passaggio come si può vedere è
stato un successo, dovuto alla semplicità degli strumenti digitali messi a disposizione.

L’Italia ha a disposizione notevoli risorse (dal PNRR riceviamo un totale di 48 miliardi di
euro), ma la strada da percorrere è tanta e ripida, perché ci sono gli strumenti ma c’è
molta ritrosia.

Nelle aziende si guarda ancora con sospetto il cloud, così la scarsa
attitudine al digitale è un freno allo sviluppo dell’impresa e come conseguenza della
clientela.

Il cliente è affamato di dati, analisi e consulenze che lo portano in direzione di
sviluppo e crescita.

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