Il Copasir (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), ha
recentemente avviato un’indagine conoscitiva nei confronti di Tik Tok,
piattaforma social di proprietà della Cina, perché l’intelligence americana
pensa che possa ledere alla sicurezza nazionale.
La decisione, presa dal Comitato, è arrivata dopo una segnalazione del FBI per
rapporti sospetti fra il social network e il partito comunista cinese.
Secondo uno studio di un’azienda di San Francisco che si occupa di cyber
security mobile, Tik Tok raccoglie un’infinità di dati sensibili dell’utente, che
spesso è minorenne.
Nel 2020 un ingegnere software con molta esperienza ha applicato un reverse
engineering (processo atto ad identificare le proprietà di un oggetto fisico), per
scovare le falle di Tik Tok, ed ha evidenziato un tracciamento invadente da
parte dell’app.
Inoltre ha aggiunto che tutte le richieste di analisi vengono crittografate con un
algoritmo che cambia ad ogni aggiornamento così non si può vedere cosa
stanno facendo. Hanno anche fatto in modo che se si blocca la comunicazione
con il loro host di analisi a livello di DNS non si possa usare l’app.
In confronto con Tik Tok, le altre piattaforme simili come Instagram e
Facebook sono un paradiso della privacy, ma la sicurezza nell’ambito dei social
è sempre all’ordine del giorno e non bisogna abbassare la guardia. Inoltre è sempre
meglio pensarci due volte prima di pubblicare qualcosa ed è assolutamente
sconsigliato rendere fruibili dati strettamente personali.